Lisa Bosia: un atto di militanza e di umanità

Ci permettiamo di prendere carta e penna e scrivere un pensiero, che vuole essere di risposta indiretta allo scritto di Boris Bignasca.
Siamo due militanti socialisti, ognuno con la sua storia, ognuno con le sue idee. Come noi lo è Lisa Bosia Mirra, compagna eletta dal popolo nel nostro parlamento cantonale.
Di fronte alla situazione disumana che stanno vivendo i migranti alla nostra frontiera dovremmo tutti guardare con umiltà alla nostra storia e alla nostra cultura. Siamo figli anche noi di un popolo di migranti. Siamo ticinesi, siamo svizzeri, esattamente come lo è Boris Bignasca. E sappiamo bene che se ieri non ci fosse stato qualcuno a guardarci con occhio solidale, quando il Ticino faceva la fame, oggi non saremmo il popolo che siamo, con i privilegi di cui tutti noi possiamo godere rispetto al sud del mondo.
Lisa Bosia Mirra fa qualcosa che tanti, tantissimi ticinesi vorrebbero fare, ma non possono. Non possono perché purtroppo non riescono a trovare altro tempo oltre a quello che già dedicano al lavoro e alla famiglia, o perché temono attacchi personali e individuali.
Noi sosteniamo e ammiriamo Lisa Bosia Mirra in quello che fa. È un atto di militanza e di umanità e le chiediamo di continuare nel suo sforzo quotidiano a favore di chi non ha nulla, soffre fame e violenze e per questo è obbligato lasciare la sua terra.
‎Forse non tutto è burocraticamente perfetto, ma è sul serio un problema? Lisa sta mostrando al mondo cosa significa essere svizzeri, Liberi e Svizzeri come dicevano gli antifascisti fra le due guerre, e dovremmo semplicemente tutti elogiarla.

Filippo Contarini e Fabio Canevascini

pubblicato su ticinotoday.ch il 12.08.2016