La tassa sull’eredità e le fucilate

La tassa sulle eredità sta arrivando.

Siamo alle battute finali di questa lunga storia, iniziata anni fa, la prima volta in una discussione estiva sul CdT, era il 2011. E chissà cosa pensa oggi il mio amico liberale, avvocato (un mentore per me) che in simpatia mi disse che meritavo di essere fucilato per questa iniziativa liberticida. Io gli rispondevo: ma cosa ti interessa di quei soldi, tanto sarai morto quando diventeranno un’eredità!

Usciamo dalla retorica macabra e ragioniamo un’ultima volta insieme. Dobbiamo farlo soprattutto dopo l’orripilante one-man-show fatto dalla Widmer Schlumpf in televisione, pieno di falsità e senza contraddittorio. Ah la cara democrazia elvetica…

I punti problematici dell’iniziativa (problematici per il blocco borghese, ça va sans dire) sono sostanzialmente tre, tutti facilmente smontabili. 1) il trattamento sfavorevole degli eredi plurimi rispetto al figlio unico. 2) la santa retroattività. 3) l’imposizione delle imprese famigliari.

Primo punto. Cominciamo col dire, con molta trasparenza, che la decisione di avere uno o più figli non la ha presa il legislatore, ma i genitori. Facciamo allora un esempio con e senza tassa. Senza la tassa, se l’eredità è di 3 milioni, un figlio solo prende 3 milioni, se i figli son due prendono 1,5 milioni ciascuno. E nessuno si lamenta. Con la tassa sull’eredità, un figlio da solo eredita 2’800’000, se sono due figli ereditano 1’400’000 a testa. Vedete che, al contrario di quel che dicono i liberali, è il figlio unico a pagare di più. Ma in realtà non ci perde nessuno, perché si ereditano comunque un sacco di soldi, soldi che il 97% della popolazione svizzera non ha, statistiche alla mano.

Punto secondo. La storia della retroattività è una storia falsa. È indicato da anni sul Foglio Ufficiale che questa iniziativa arriva. Visto che l’iniziativa passerà, veramente qualcuno ci dirà: “oh, non sapevamo che sarebbe arrivata la tassazione sulle eredità”? Orecchie da mercante. La retroattività è stata inserita perché sappiamo bene cosa succede nel periodo fra la votazione e l’entrata in vigore della legge: tutti dal notaio ad aggirare la legge! E quindi gli iniziativisti, che non sono tonti, si sono premuniti.

Terza e ultima confutazione. Le imprese famigliari avranno una legislazione particolare che permetterà di non fare sciagure. Anche a sinistra vogliamo un’economia produttiva florida. Anzi, considerando i disastri economici fatti dalla destra negli ultimi anni, direi che solo la sinistra pensa veramente al tessuto produttivo concreto del Paese.

Viste le critiche, parliamo dei punti forti dell’iniziativa. In realtà ormai, dopo tutto quello che abbiamo scritto, c’è veramente poco da dire. È un’iniziativa quasi perfetta, che si spiega praticamente da sola. Le eredità sono soldi che vengono lasciati da chi non li può più usare per sé. E vanno a chi non ha lavorato per guadagnarli. Tassare le eredità non tocca il tessuto produttivo, non tocca il lavoro, non tocca le pensioni, non tocca il merito. Se qualcuno conosce una tassa più moralmente perfetta di questa si faccia avanti! Oltretutto questa tassa avrà una franchigia di 2 milioni di franchi, perché comunque è giusto anzitutto tassare i grandi ricchi. In Svizzera dati alla mano solo il 3% della popolazione ha quei soldi (netti!) da lasciare in eredità. Vi rendete conto come son pochi?

E quindi non posso che proporvi un’ultima volta di votare SÌ all’iniziativa.

Filippo Contarini, giurista

pubblicato sul cdt il 21.5.2015