Il coprifuoco non risolve

Nella notte fra l’1 e il 2 marzo c’è stato un incidente in cui sono stati coinvolti due ragazzini di 15 e 14 anni, probabilmente a causa loro. Ho pensato subito a quello che ascoltavo l’11 novembre scorso sulla decisione di La Neuveville (BE) di imporre il coprifuoco ai minori di 16 anni dalle 22 e al plauso arrivato dalla destra ticinese. Il coprifuoco è un’imposizione che viene messa alle famiglie sulla decisione di far uscire i giovani alla sera oppure se farli restare a casa. Il suo obiettivo è assicurare ai cittadini che durante la notte, notoriamente periodo preferito dai giovani per lasciarsi andare, non avvengano atti di delinquenza. La proposta di coprifuoco è, insomma, come una panacea . Si pensa che limitando i giovani quando fuori c’è il buio si risolva una parte dei problemi sociali e criminali. Purtroppo la realtà è ben diversa da ciò che si cerca di proporci. Innanzitutto la delinquenza giovanile c’è oggi, c’è stata ieri e ci sarà domani. Gli adolescenti sono alla costante ricerca di sé stessi e dei propri limiti e questo li spinge spesso anche a ledere le norme di convivenza fra le persone comuni. Chiaramente non giustifico gli atti criminali né proteggo chi si diverte alle spalle della comunità, ma cerco di capire il problema che abbiamo sotto gli occhi. Rinchiudere un giovane in quattro mura, oltre ad essere una lesione del diritto di autodeterminazione della famiglia, è spingerlo a reprimere i suoi sentimenti invece che spingerlo a conoscerli. Con il coprifuoco si chiede allo Stato di compiere un’opera immediata e di facile visibilità con l’obiettivo di aumentare la sicurezza civile, ma ciò è sicuramente fallimentare nel lungo termine Lo Stato dovrebbe invece impegnarsi per dare al giovane gli strumenti necessari per svilupparsi nel rispetto delle regole. Questo si ottiene dando alternative alla noia, creando momenti di svago e confronto. Offrendo spazi dove i giovani possano trovarsi per scaricare le loro emozioni ed imparare a conoscersi. Come associazioni culturali, sportive, lavorative, d’attrazione! Chi propone il coprifuoco sposta invece semplicemente i problemi in un altro momento della giornata! Le soluzioni più facili possono di primo acchito sembrare anche le più efficaci, purtroppo però non è quasi mai così.

Filippo Contarini, Lucerna
Corriere del Ticino, 8 aprile 2008