Di moltiplicatore e di vacche da mungere

Lugano ha potuto godere per anni e anni delle imposte versate dalle banche. La città era piccolina, le casse ben piene. Il moltiplicatore medio-basso.

Poi sono arrivati gli scudi fiscali. La crisi finanziaria globale ha fatto la sua parte. E la città ha inglobato una miriade di comuni attorno a lei, prendendone le precarie situazioni contabili. Ora la città si trova con le casse vuote e taglia i servizi.

Non abito a Lugano, non mi impiccio quindi troppo di questa questione. Vorrei però fare due piccole analisi, proprio sul moltiplicatore, anche perchè in realtà la questione un po’ mi tocca.

Anzitutto: il Partito Socialista, in tutta la Svizzera e così anche a Lugano, ha sempre criticato l’uso del moltiplicatore come arma elettorale. cisco 640-816
Le tasse sono una questione troppo seria per usarle come regalo all’amico dell’amico. E ha sempre criticato la gestione allegra delle risorse per fare semplice assistenzialismo. La generosità è prima di tutto garantire diritti e presenza costante per chi ha bisogno, e solo in extremis l’aiutino a fine mese.

Ma soprattutto: la situazione drammatica delle finanze della prima città del cantone devono far riflettere sulla nostra legge sulle tasse a livello cantonale.

Vi dò alcuni numeri: Lugano ha oggi il moltiplicatore al 70%, nel 2009 il suo moltiplicatore era al 72.5%. I suoi comuni vicini hanno questi moltiplicatori: Porza al 58% (nel 2009 al 62.5 %), Paradiso al 60% (l’anno scorso al 53%, nel 2009 al 65%), Sorengo al 60% (l’anno scorso al 55%, nel 2009 al 57.5%), Cureglia al 60% (65% nel 2009), Collina d’oro al 65% (anche nel 2009), Massagno al 73% (72.5% nel 2009), Savosa al 75% (72.5% nel 2009), Comano al 75% (anche nel 2009), Canobbio al 78% (82.5% nel 2009),

Questi moltiplicatori sono fra i più bassi del cantone, con la situazione di Paradiso e Porza a un livello scandaloso! Pochi luoghi in Ticino sono ai livelli dei comuni della cintura del luganese, ovvero ad esempio Ascona (grazie al turismo) e alcuni comuni della piana del Vedeggio (che godono di un po’ di industria).

Nel luganese abbiamo assistito per anni a una rincorsa orribile e indecente all’abbassamento del moltiplicatore, in controtendenza a altre ampie zone del cantone. Inebriati dalla promessa di attirare nuovi contribuenti facoltosi (ho già scritto sul complesso tipico liberale della “vacca da mungere”) e tenuti completamente in scacco da pochi comuni che tiravano giù il loro moltiplicatore, Lugano e gli altri han dovuto correre dietro alla famosa “concorrenza fiscale”.

Il problema: Lugano offre servizi a tutta la valle e a tutto il cantone, con i costi connessi, mentre i comuni che vi si affacciano fanno poco o niente, tenendosi però i contribuenti facoltosi. E la legge di perequazione cantonale fa schifo. Questo malandazzo, tanto lodato dalla destra liberista e leghista, ha provocato delle distorsioni allucinanti nella gestione della fiscalità e del territorio.

Che senso ha che un cittadino che vive con la vista su tutta Lugano, che lavora a Lugano, che prende il caffè a Lugano, che fa la spesa a Lugano, che va a teatro, al cinema, in ospedale, in stazione, al museo, al parco a Lugano, che ci mette 7 minuti in auto ad arrivare in centro… paghi 1/3 delle imposte rispetto a un cittadino di Lugano? Che senso ha, oltretutto, se ad un certo punto Lugano non ce la fa più e lui, che usa tutto a Lugano, non deve contribuire al risanamento? E soprattutto: che diamine di razionalità c’è nel dover abbassare il moltiplicatore luganese perché altrimenti i ricchi sarebbero tutti andati… nel comune di fianco, che però è come se fosse Lugano?

L’unico senso razionale di questa cosa è che la fiscalità come la pensano liberali e lega è tanto fumo, ma poco, pochissimo, arrosto. Lo ribadisco, Lugano si ritrova a non avere più i soldi distribuiti dalle banche e questo è un problema tutto cittadino.642-444 exam
Ma i motivi del tracollo non sono solo quelli e la legge che regola la concorrenza fiscale cantonale è di sicuro una terribile pietra al collo.

F.C. 30.1.2014

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