Ricerca

Ricerca. Di te stesso? Retorica dell’innovazione, venduta, svenduta, parlata. Simbolo di una decadenza che non può lasciarmi indifferente, io ho qualcosa da dire, mio, non tuo. Però lo dico con le tue parole, sennò non mi capisci, quindi in realtà è anche tuo. Me lo prendo e lo faccio mio. Insomma, di chi parliamo?

Ricerca. Di mondi altri. Vivo qui e adesso, mi sembra. D’altronde non ho prova del contrario. È per questo che cerco, forse alla fine trovo effettivamente il contrario. E sai che casino se succede, dove vivo se lo trovo? E il pazzo, dove vive?

Ricerca. Devi vedere le tendenze. Sai che ci sono, hai visto quello che elegante? C’è ma non si vede. Un prestigio! Il cappello è là a due passi, su due piani, interni in legno, divanetto svedese, gruccia bombata, tainted love new jazz, Barbara come mi sta? Il coniglio sei tu, caro. È il doppiofondo che ci frega, devi scoprirlo. Le tendenze sono 20 centimetri di cartone foderati di nero.

Ricerca. Va di Moda, perché? Il futuro è costante: lo sai già prima che succede tutto casualmente. Banalità. Pensa al contrario! La ricerca è forte perché non sai se la tua previsione si avvera. Cerchi, studi, proponi. Suspence. È sentimento.

N.N.