L’ordinanza dell’iniziativa Minder, questo corpo estraneo

L’iniziativa Minder ha deciso che gli azionisti delle aziende quotate in borsa avranno più diritti nei confronti dei CdA. Il popolo l’ha accettato, credendo che con questo si limiteranno gli stipendi altissimi e i paracadute dorati. Addirittura credendo che non si potranno più dare i 75 milioni che Vasella avrebbe preso per non lavorare altrove.

Penso che rimarranno tutti molto delusi: quando una società fa 5 miliardi di utili, 20 milioni di salario ai manager sono noccioline. Probabilmente i consigli degli azionisti (composti da persone che con i dividendi prendono pure più soldi dei manager) saranno ben contenti di continuare a dare quei 20 milioni, se i membri del CdA gli garantiranno gli utili di anno in anno (e non sono l’unico a dirlo…). Dei dipendenti non gliene è mai fregato a nessuno, meno ancora gliene fregherà con l’iniziativa Minder.

Addirittura il consiglio degli azionisti voterà ogni anno il Consiglio di Amministrazione, provocando che i membri del Consiglio di Amministrazione guarderanno solo al salario dell’anno seguente e non a quello che avrebbero avuto quattro anni dopo. Saranno addirittura portati a licenziare di più per poter avere garantito il loro posticino al caldo.

E, infine, probabilmente i nuovi Vasella prenderanno lo stesso 75 milioni di bonus, poiché quei soldi non erano una liquidazione (ora vietati dall’iniziativa), ma il prezzo da pagare perché lui non lavorasse per altre aziende. Che è una cosa ben diversa.

Insomma, tecnicamente l’iniziativa Minder è un po’ come la corazzata Potjemkin di Ugo Fantozzi: una cagata pazzesca.

Eppure ci siam tutti trovati a doverla sostenere. I risultati della votazione sono stati così netti solo quando si è deciso di mettere il 1° d’agosto festa nazionale e quindi giorno di riposo lavorativo. Perché per sostenere una causa giustissima (ovvero far sì che i manager non prendano cifre  colossali e far sì che si assumano realmente i rischi operativi del loro lavoro) ci siamo ritrovati a votare questa iniziativa caotica e scomposta?

La causa è da ricercare nell’immobilismo del parlamento di fronte al panico causato dalla spregiudicatezza dei manager coinvolti nella crisi dei crediti subprime e dal relativo salvataggio (con 60 miliardi della Banca Nazionale Svizzera, pubblica) dell’UBS. Il parlamento (a maggioranza borghese) non ha voluto legiferare. Non ha saputo trovare un compromesso. Non ha capito che avrebbe dovuto, una volta tanto, metterci la faccia davanti al popolo. Ci ha pensato Minder, che gliel’ha fatta perdere comunque.

Ora la conseguenza è che quest’iniziativa verrà applicata con un’ordinanza del Consiglio Federale. Un’ordinanza è una legge che non abbisogna di passare attraverso un referendum, né deve sottostare ad ampia consultazione, né viene discussa in un parlamento pubblico. È quindi un oggetto che non può essere controllato in modo democratico.

Nella Costituzione è stato inserito questo articolo Minder che è lunghissimo e illeggibile, che non dovrebbe stare in una Carta dei principi, ma in una legge. E verrà regolato nel dettaglio senza passare dalla legge, ma direttamente dal governo con, per l’appunto, un’ordinanza. Non ci sarà possibilità di creare un ampio dibattito sui giornali e sulle televisioni. Dovremo accettare questo corpo normativo governativo, senza dire niente finché il parlamento non ci avrà messo una pezza. E passeranno anni e anni, perché il parlamento non si vorrà sporcare le mani con una questione così delicata.

Questa situazione, per una nazione democratica come la Svizzera, fa ribrezzo. Ringrazio sentitamente il nostro parlamento per questo regalo amaro.

F.C.