Due note su un articolo del Caffé

Domenica 8 gennaio si potevano leggere sul Caffè (Quel partito socialista in mezzo al guado) alcune considerazioni di Mazzetta riguardo al PS. Due parole su cosa ne penso:

– le primarie sono uno strumento per decidere chi corre per un posto a cui ambiscono fazioni diverse. vedi esempio Stati uniti: non è lo Stato che organizza le primarie, ma il partito per decidere chi sfiderà il prescelto dell’altro partito alle elezioni statali. Ora: come si può pensare che il PS faccia le primarie per il presidente? È contro logica. In realtà quando i compagni chiedono primarie stanno chiedendo che ci sia una rosa più ampia e democratica possibile di candidati, come chiedono anche che nel periodo precongressuale ci sia un sostegno strutturale alla sfida programmatica interna. A mio avviso tutto ciò il PS lo sta garantendo.

– L’idea che Stojanovic se si chiamasse Bernasconi sarebbe già eletto presidente è de-li-ran-te. Stojanovic è sostenuto da tantissimi socialisti, nessun 35enne oltre a Savoia è mai arrivato così in alto nelle elezioni per il consiglio nazionale nel PS negli ultimi 20 anni! Ho potuto fare la campagna elettorale con lui e ho visto che il suo nome, per i socialisti, non è un limite. Purtroppo qua Mazzetta fa semplicemente illazioni da bar…

– la favola delle posizioni radical-chic e degli attendismi non mi convince. Il partito ha una sua logica (chiamatela pura dialettica) interna intensa, è presente e la ricerca della realtà sociale è ricca nei politici PS. Vedere per credere, per esempio venendo al comitato cantonale del 18 gennaio. Vorrei ricordare inoltre che i 2 partiti marxisti ticinesi sono riusciti a perdere 1/3 della loro capacità elettorale alle elezioni cantonali grazie alla loro “analisi della società, dei suoi bisogni, coniugata con un linguaggio accessibile a tutti”. E questo nonostante l’avversione che la società intera ha nei confronti del sistema finanziario. Non dico questo perchè ho qualcosa contro di loro, anzi (chi mi conosce sa che li stimo, in modo critico ma li stimo), ma lo dico perchè forse il problema è un pochino più complesso e non solo ideologico. Ricordo inoltre, che la maggioranza della ggggente vota un partito senza un programma politico chiaro, senza soluzioni coerenti, che se ne infischia dei bisogni della società e i cui candidati in gran parte provengono da altri partiti e non hanno quindi idee associabili fra loro.

Da parte mia, lo ripeto, la barra è ben orientata, l’impegno è alto e costante.

Filippo